La scelta del tipo di inquadratura rappresenta una delle tecniche cinematografiche principali per sviluppare la narrazione e indurre un coinvolgimento emotivo nello spettatore. Una delle caratteristiche più importanti delle inquadrature è il piano di ripresa, ovvero la distanza apparente tra il soggetto e la macchina da presa.
Il professor A.B. Kovács (Università ELTE di Budapest) ha scoperto una variazione sistematica nella distribuzione delle inquadrature (Shot Scale Distribution, SSD) del regista Michelangelo Antonioni[1]. Questa scoperta ha sollevato diversi interrogativi circa le cause cognitive ed estetiche di tale regolarità. Per capire fino a che punto la SSD di un film possa identificare il film stesso, il suo autore o un genere cinematografico, è necessario produrre il riconoscimento automatico delle SSD su un’ampia raccolta di film.
Il fine di questo lavoro di tesi è stato verificare la validità del sistema proposto dal gruppo di ricerca sull’elaborazione di immagini dell’Università degli Studi di Brescia[2]. Il sistema utilizzato estrae fotogrammi dal video a intervalli regolari di un secondo. Ogni fotogramma viene analizzato e sintetizzato attraverso alcuni descrittori dell'immagine. Infine, viene utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico sui dati ricavati per classificare ogni fotogramma come primo piano, campo medio o campo lungo.
In questo lavoro la verifica sperimentale delle prestazioni del sistema è stata effettuata su dieci film appartenenti alla filmografia di Federico Fellini. In totale sono stati analizzati più di cinquantamila fotogrammi. Il riassunto del lavoro svolto è visionabile nei documenti allegati.
[1] A. B. Kovács, “Shot scale distribution: An authorial fingerprint or a cognitive pattern?”, Projections, vol. 8, n. 2, 2014. doi: 0.3167/proj. 2014.080204.
[2] S. Benini, M. Svanera, N. Adami, R. Leonardi e A. B. Kovács, “Shot scale distribution in art films”, Multimedia Tools and Applications, pp. 1–29, 2016, issn: 1573-7721. doi: 10.1007/s11042-016-3339-9.